
Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento
Referenti Gi.Pro: Eleonora Pola e Martina SegattaChi è lo psicologo
La Psicologia è la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni che ne derivano. Si legge nell’articolo 1 della L.56/89: “La professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione- riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito”. Lo psicologo è il professionista che interviene all’interno dei contesti (individuali, interpersonali, sociali, istituzionali e in ambito lavorativo) tramite l’utilizzo di strumenti e tecniche che hanno il loro fondamento in teorie, costrutti e modelli psicologici condivisi dalla comunità scientifica.
Lo psicologo opera al fine di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute nelle persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative.
Con la legge n.3 del 2018 lo Psicologo è diventato Professione Sanitaria, permettendo così maggiori tutele agli utenti, e inasprendo le pene per chi svolge l’esercizio abusivo di questa professione.
Diversi sono i settori e gli ambiti della Psicologia, alcuni di consolidata tradizione ed altri emergenti: tutti in continuo approfondimento ed ampliamento.
Tra questi:
– Psicologia sperimentale: comprende l’ambito della ricerca di base ed applicata, le Neuroscienze, la Psicometria e gli studi sulla struttura e le funzioni della personalità;
– Psicologia clinica: comprende aree importanti quali la Psicologia ospedaliera, la Psicodiagnostica, la Neuropsicologia clinica, la Psicologia delle disabilità e della riabilitazione, la Psicologia delle dipendenze patologiche e soprattutto la Psicoterapia;
– Psicologia sociale applicata: comprende ad esempio la Psicologia della salute, la Psicologia di comunità, la Psicologia dell’anziano, la Psicologia della interculturalità e altri ancora;
– Psicologia del lavoro e delle organizzazioni: comprende a sua volta la Psicologia delle risorse umane, la Psicologia del lavoro, la Psicologia dell’organizzazione, la Psicologia dell’orientamento professionale, la Psicologia della formazione professionale, la Psicologia del marketing e della comunicazione pubblicitaria, la Psicologia ergonomica;
– Psicologia dello sviluppo e dell’educazione: in questa macro-area sono compresi settori importanti quali la Psicologia dello sviluppo, la Psicologia dell’adolescenza, la Psicologia dell’educazione, la Psicologia scolastica della formazione, la Psicologia dell’apprendimento, la Psicologia dell’orientamento scolastico e professionale;
– Psicologia giuridica e forense: si occupa di adozioni e affidi minorili, separazioni, divorzi, consulenze e perizie per i Tribunali anche in relazione ad eventuali abusi e maltrattamenti;
– psicologia penitenziaria e criminologia: più mirata sugli interventi nelle carceri e nella case di detenzione;
– Psicologia della religione: si occupa dei sentimenti e dei vissuti religiosi delle persone;
– Psicologia militare: molto sviluppata in altri Paesi, ora in espansione anche in Italia, soprattutto per i militari coinvolti in missioni di “peace keeping” (”mantenimento della pace”);
– Psicologia viaria: impegnata in ricerche sulla percezione, sull’attenzione e sulla prevenzione degli incidenti stradali;
– Psicologia delle emergenze: si occupa di interventi per l’elaborazione del lutto e per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress di vittime e soccorritori nelle emergenze individuali e collettive;
– Psicologia dello sport: a favore di atleti che praticano attività individuali o di squadra e per le Società Sportive.
(Aree di pratica professionale – CNOP 2013)
Si distinguono varie figure professionali con competenze diverse:
– Psicologo: si occupa di interventi centrati sulla persona e sulla rete di relazioni per la prevenzione, la diagnosi, il sostegno psicologico e l’indicazione terapeutico e di cura. Può operare in diversi settori, quali clinico, scolastico, giuridico, dello sport, ecc. (laurea magistrale o specialistica ed esamo di Stato);
– Dottore in tecniche psicologiche: si occupa di prevenzione, diagnosi, sostegno psicologico, abilitazione e riabilitazione, e può operare solo con la supervisione di uno Psicologo (laurea triennale);
– Psicoterapeuta: si occupa del trattamento psicoterapeutico del disagio psicologico e della psicopatologia. La psicoterapia può essere: individuale, di coppia, familiare o di gruppo (specializzazione post-laurea per medici e psicologi).
Lo psicologo può lavorare all’interno di servizi sociali e sanitari, scuole, imprese e organizzazioni, centri di ricerca, servizi per l’impiego, ecc.
L’attività può essere svolta come libero professionista o come dipendente di strutture pubbliche o private.
Come si diventa psicologo?
Per esercitare questa professione è necessario:
– aver conseguito la laurea magistrale o specialistica della durata di 5 anni;
– aver concluso il tirocinio professionalizzante della durata di 1 anno;
– aver conseguito l’abilitazione professionale che si ottiene con il superamento dell’esame di Stato;
– essere iscritti all’Albo professionale dell’Ordine territoriale.
Presentazione dell’Ordine
L’Ordine degli Pscicologi, istituto con Legge n.56 del 18 febbraio 1989, è un ente pubblico non economico. L’Albo è suddiviso in due distinte sezioni: la sezione “A” riservata a professionisti con laurea magistrale o specialistica che hanno superato l’esame di Stato e la sezione “B” riservata a professionisti con laurea triennale che hanno superato l’esame di Stato (dottore in tecniche psicologiche).
Le funzioni dell’Ordine sono:
– la promozione della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza; – la tutela della professione (cura dell’osservanza del codice deontologico);
– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’Albo professionale.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Trento
Chi è il farmacista
Il farmacista è il professionista che si occupa della corretta dispensazione dei medicamenti, di presidi medico-chirurgici, prodotti sanitari e alimenti dietetici. Deve conoscere le norme legislative e deontologiche proprie della sua attività, i principi generali della biologia, della chimica, della biochimica ed avere competenze approfondite di chimica farmaceutica di farmacologia.
In sostanza può essere considerato il vero “esperto del farmaco” che svolge un ruolo molto importante per la salute dei cittadini, in quanto li informa sull’uso dei farmaci, sulla lora attività terapeutica, sulla relativa posologia, sulle controindicazioni, sulla loro conservazione e così via.
Questa figura può lavorare presso farmacie, parafarmacie, industrie farmaceutiche e chimiche, strutture ospedaliere e territoriali, centri di ricerca e nella protezione ambientale.
Il farmacista è autorizzato a svolgere le seguenti attività professionali:
– preparazione della forma farmaceutica dei medicinali;
– fabbricazione e controllo dei medicinali;
– controllo dei medicinali in un laboratorio di controllo dei medicinali;
– immagazzinamento, conservazione e distribuzione dei medicinali nella fase di commercio all’ingrosso;
– preparazione, controllo, immagazzinamento e distribuzione dei medicinali negli ospedali e nelle farmacie aperte al pubblico;
– diffusione di informazioni e consigli nel settore dei medicinali.
Inoltre, il farmacista può ricoprire la direzione tecnica di:
– officine di produzione dei medicamenti e di sostanze chimiche usate in medicina;
– filiali, depositi, magazzini di prodotti chimici usati in medicina e di preparati farmaceutici;
– officine di produzione di alimenti per la prima infanzia e dietetici, di integratori, integratori medicati per mangimi, fitofarmaci, ecc.;
– officine di produzione di dispositivi medici;
– servizi inerenti alla produzione, custodia e manipolazione dei gas tossici;
– rivendite autorizzate al commercio di integratori medicati per zootecnia.
Altre attività professionali che il farmacista può svolgere sono anche quelle di informatore scientifico del farmaco (ISF), attività di farmacovigilanza presso Regioni, ASL, Aziende Ospedaliere e industrie farmaceutiche, professore o ricercatore universitario.
Come si diventa farmacista
Per esercitare la professione di farmacista è necessario:
– avere una laurea specialistica, di durata quinquennale, in Farmacia o in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF), afferenti alla classe di laurea specialistica S14 – Farmacia e Farmacia Industriale, ovvero con il conseguimento della laurea magistrale, anch’essa quinquennale, in Farmacia o in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF), afferenti alla classe di laurea magistrale LM13 – Farmacia e Farmacia Industriale. I suddetti corsi di laurea, specialistica e magistrale, comprendono un periodo di tirocinio di pratica professionale di almeno sei mesi per 36 ore settimanali presso una farmacia aperta al pubblico o in un ospedale.
– avere superato l’esame di Stato che permette di ottenere l’abilitazione professionale;
– essere iscritti all’Albo dell’Ordine territoriale di riferimento.
Questa figura necessita di formazione permanente e di aggiornamento continuo.
Presentazione dell’Ordine
L’Ordine dei Farmacisti, istituito con Decreto Legislativo Capo Provvisorio dello Stato del 13 settembre 1946, n.233, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione.
Le sue funzioni principalmente riguardano:
– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’Albo professionale;
– vigilare alla conservazione del decoro e della indipendenza dell’Ordine;
– designare i rappresentanti dell’Ordine presso commissioni, enti ed organizzazioni di carattere provinciale o comunale;
– promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;
– dare il proprio concorso alle autorità locali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che comunque possono interessare l’Ordine;
– esercitare il potere disciplinare nei confronti dei sanitari liberi professionisti iscritti nell’Albo;
– procurare la conciliazione delle vertenze inerenti la professione e/o darne l’eventuale parere.

Collegio Provinciale Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia
Referenti: Manuela Lenzi e Romina GiontaLa sua funzione principale è la tutela del cittadino/utente che ha il diritto di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato. Altri compiti riguardano:
- – la tutela e il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;
- – vigilare sulla correttezza dell’esercizio professionale ed impedirne l’abuso, sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;
- – la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;
- – garantire l’informazione, offrendo servizi di supporto per un corretto esercizio professionale, inclusa l’organizzazione di corsi per la formazione continua.
Gli iscritti al Collegio Ipasvi della Provincia Autonoma diTrento sono 4.024 così suddivisi:
- – 3828 infermieri di cui 524 uomini e 3304 donne;
- – 139 assistenti sanitari (6 uomini e 133 donne)
- – 57 vigilatrici d’infanzia (solo donne).

Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Trento
Referenti Gi.Pro: Damiano BertiChi è il Medico Chirurgo e l’Odontoiatra
Il medico è il professionista che si occupa della salute, prevenendo, diagnosticando e curando le malattie.
Le sue attività sono strettamente legate all’ambito di lavoro e al tipo di specializzazione. In generale il medico deve avere competenze scientifiche e tecniche che gli consentano di poter identificare i sintomi e le cause delle manifestazioni patologiche, conoscenze delle possibilità terapeutiche e capacità di collaborare con i colleghi e con gli altri operatori sanitari. Deve inoltre conoscere la struttura e l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Le principali aree di attività comuni a ogni medico sono:
– la prevenzione (ad es. educazione sanitaria, vaccinazioni, ecc.);
– la diagnosi, che si basa sulla raccolta dei dati relativi ai sintomi del paziente, la prescrizione di esami di laboratorio, la visita;
– la cura, con l’utilizzo di farmaci, la modifica degli stili di vita, le possibilità chirurgiche, ecc.;
– l’assistenza, che comprende la verifica del decorso della malattia e dell’efficacia della terapia, i controlli periodici dello stato di salute.
La figura del medico si articola in diversi profili, quali il medico di medicina generale o lo specialista (ortopedico, chirurgo, ginecologo, geriatra, patologo, anestesista, ecc.);
All’interno di alcune aree specialistiche vi sono ulteriori specializzazioni possibili (chirurgo vascolare, neurochirurgo, chirurgo toracico, ecc.).
L’odontoiatra si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia medica e chirurgica delle patologie che colpiscono i denti, le gengive, e le altre varie strutture del cavo orale. Egli, oltre ad avere conoscenze mediche generali indispensabili per avere una visione globale sullo stato di salute del paziente, ha specifiche competenze in anatomia cranio-facciale e dentaria e sulle relative patologie.
L’attività del medico chirurgo e odontoiatra può essere svolta come libero professionista in un proprio studio o ambulatorio, ma può essere effettuata come dipendente di varie strutture, pubbliche o provate come ospedali, cliniche, centri di ricerca. Il medico può anche diventare un ricercatore, fare carriera dirigenziale o insegnare nelle università.
Come si diventa Medico o Odontoiatra
Per esercitare la professione è necessario:
– Laurea Specialistica afferente alla Classe 46/S o Laurea Magistrale afferente alla classe LM-41 (incluso il tirocinio);
– oppure Laurea Magistrale in Odontoiatria e protesi dentarie (incluso il tirocinio);
– superamento esame di Stato;
– l’iscrizione all’Albo dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri territoriale.
Per completare il percorso formativo si possono frequentare scuole di specializzazione, a livello universtitario. Per svolgere invece l’attività di medico di famiglia è necessario frequentare la scuola di formazione specifica in medicina generale, gestita dalle Regioni o Province Autonome, per un periodo di formazione post-laurea della durata di 3 anni.
Il medico è inoltre tenuto ad un aggiornamento continuo presso istituzioni universitarie, ospedaliere o altri organismi ufficialmente riconosciuti che danno diritto a crediti formativi annuali obbligatori.
Presentazione dell’Ordine
L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, istituto con DPR 5/4/1950 n.221, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione.
La sua funzione principale è la difesa della qualità della professione, a tutela del cittadino/utente che ha il diritto di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato.
Altre funzioni comprendono:
– il miglioramento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;
– il controllo dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;
– la vigilanza sulla correttezza dell’esercizio professionale per impedirne l’abuso ed eventualmente sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;
– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale.

Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione
Referenti Gi.Pro: Silvia Franceschini e Mattia BertoliniLe sue principali funzioni sono:
- – la tutela della professione, e la sua promozione nella società;
- – il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno sia nei confronti della cittadinanza;
- – vigilare alla conservazione del decoro e della indipendenza del Collegio;
- – la vigilanza sulla correttezza dell’esercizio professionale in modo da impedirne l’abuso, il sanzionamento degli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;
- – la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;
- – promuovere e favorire tutte le iniziative intese sa facilitare il progresso culturale degli iscritti.
- – in caso di conflitto tra dipendente e datore di lavoro interviene, su questioni di natura professionale.
Attualmente, nel Collegio della Provincia di Trento, gli iscritti sono 210, di cui 99 donne e 111 uomini.

Collegio delle Ostetriche
Referente Gi.Pro: Jenny OdorizziChi è l’ostetrica
La percezione storica della figura dell’ostetrica ha subito nel corso del tempo profondi mutamenti, fino a questi ultimi anni in cui è stata oggetto di una radicale rivalutazione che le ha restituito l’adeguato riconoscimento conferendo alla professione ostetrica il ruolo di protagonista in molti ambiti della sanità, dalla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione.
L’ambito delle sue competenze va oltre il sostegno della donna durante il parto, infatti, sebbene questa rimanga una delle sue attività primarie, la pratica ostetrica è anche assistenza e prevenzione sociale che si declina come consulenza sanitaria durante la gravidanza, ma anche prima e dopo, e non solo per la donna ma anche per la coppia e per la famiglia più in generale.
L’ostetrica, sia che si trovi all’interno di strutture assistenziali (consultori famigliari, ospedali, università, ambulatori, cliniche) sia che eserciti la libera professione, opera nei seguenti ambiti disciplinari:
Ambito ginecologico:
– promozione del benessere sessuale del singolo e della coppia;
– informazione ed educazione a stili di vita sani e modificazione di quelli a rischio della persona, nella famiglia e nella collettività;
– promozione della salute globale della famiglia;
– consulenza alla coppia sulla contraccezione, infertilità, sterilità;
– educazione alla salute e alla sessualità per la donna, la coppia e la famiglia;
– informazione e prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale;
– assistenza a sostegno alla donna con patologie ginecologiche;
– prevenzione primaria e secondaria dei tumori dell’apparato genitale femminile (esecuzione pap- test, palpazione del seno);
– assistenza e supporto alla donna nelle fasi preoperatorie, intraoperatorie e post-operatorie; – educazione sanitaria e sessuale nella fase adolescenziale;
– educazione sanitaria e sessuale alla donna in menopausa.
Ambito ostetrico (gravidanza)
– consulenza preconcezionale;
– sostegno nella prevenzione dell’IGV e delle gravidanze indesiderate;
– gestione in autonomia della gravidanza fisiologica, assistenza alla gestante, controllo dello stato di salute materno/fetale, individuazione precoce dei fattori di rischio;
– tutela della salute della gestante nell’ambiente di lavoro;
– accompagnamento e supporto alla coppia nel processo genitoriale;
– educazione sanitaria e counselling alla gestione ed alla coppia;
– realizzazione del piano di assistenza e cura delle patologie in equipe;
– valutazione e consulenza sulla scelta del luogo del parto;
– conduzione del percorso di educazione alla nascita.
Ambito ostetrico (parto)
– gestione in autonomia del travaglio, parto e post-partumfisiologici;
– valutazione dello stato di benessere materno/fetale;
– diagnosi di eventuali problematiche del travaglio/parto ed assistenza in equipe;
– assistenza nelle attività di competenza giuridico-amministrativa e medico-legale.
Ambito ostetrico (puerperio)
– sostegno, assistenza e cura in autonomia della donna nel post-partum e nel puerperio fisiologici;
– individuazione precoce di eventuali fattori di rischio della donna;
– sostegno nell’allatamento al seno;
– educazione alla salute sanitaria e sessuale;
– gestione di corsi post-partum;
– informazione e sostegno alla famiglia in merito alle cure da prestare al neonato.
Ambito ostetrico (neonatale)
– assistenza e cura al neonato;
– controllo dello stato di salute del bambino;
– individuazione precoce di eventuali fattori di rischio del neonato;
– sostegno ed educazione alla famiglia nel nuovo rapporto famigliare (madre/padre/figlio).
Percorso nascita e ostetrica dedicata
necessaria nella gravidanza e nel puerperio. L’ostetrica accompagna i genitori durante il primo periodo dopo il parto supportandoli e sostenendoli durante l’adattamento ai nuovi ritmi, monitora e rileva eventuali situazioni che deviano dalla fisiologia, attiva i necessari controlli specialistici e non da ultimo promuove, sostiene e tutela l’allattamento al seno e favorisce il legame tra la mamma e il suo bambino.
Come si diventa Ostetrica
L’ostetrica acquisisce il titolo abilitante alla professione tramite un percorso formativo universitario e giunge ad esercitare la sua attività mediante l’iscrizione all’albo professionale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica. Una volta conseguita la laurea “abilitante”, infatti, l’ostetrica/o ha l’obbligo di essere iscritta all’Ordine Professionale di competenza (dove risiede o dove esercita); la mancata iscrizione vieta l’esercizio della professione, perché appartiene al gruppo delle professioni intellettuali “riconosciute”, cioè di quelle per il cui esercizio è obbligatoria l’iscrizione in appositi Albi professionali. L’iscritto è obbligato all’osservanza del codice deontologico. L’aggiornamento continuo delle proprie conoscenza ed abilità, oltre che essere previsto per Legge, è uno dei doveri deontologici della professione e può essere svolto sia in ambito universitario che extrauniversitario.
Presentazione dell’Ordine
L’ Ordine delle Ostetriche di Trento fa parte della F.N.O.P.O. (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica) con sede a Roma, costituita dal D.lgs CPS del 13 settembre 1946, n.233 “Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell’esercizio delle professioni stesse” e recentemente rinnovato dalla legge 11/01/2018 n.3 (decreto Lorenzin) “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali noncheé disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute”. La F.N.O.P.O. e gli Ordini provinciali sono enti pubblici non economici, la cui finalità è il perseguimento dell’interesse pubblico coordinato con l’interesse particolare della categoria professionale delle ostetriche: garantiscono ai cittadini il legittimo esercizio della professione dei professionisti iscritti all’albo, svolgendo, verso questi ultimi, funzioni di vigilanza deontologica e disciplinare; tutelano le prerogative, l’indipendenza ed il decoro della professione. Infatti il ruolo dell’ostetrica è centrale e determinante anche in ambito culturale ed educativo come ben esplicitato dal nuovo Codice Deontologico: “L’ostetrica deve salvaguardare in ogni circostanza la dignità ed il decoro della professione, assumendo come unico valore di riferimento la tutela della vita e della salute, intesa come diritto della madre, del bambino, della coppia, nell’interesse della collettività”.

Ordine degli assistenti sociali
Referenti Gi.Pro: Anna Ducati e Marco ProiettiChi è l’assistente sociale
Alle volte la gente pensa di sapere cosa fa l’assistente sociale, ma in pochi lo sanno dire. Le forme e i luoghi con cui si svolge questa professione sono, infatti, molto diversi e nessuna definizione può rendere giustizia agli svariati modi in cui l’assistente sociale incrocia la vita delle persone ogni giorno. Quella dell’assistente sociale è una professione d’aiuto che non ha l’obiettivo di curare una patologia individuale o sociale, ma quello di favorire un cambiamento nella persona in modo che possa risolvere e affrontare la situazione/problema. Questo avviene attraverso la relazione con la persona; dopo un’attenta valutazione dei bisogni e delle risorse dell’individuo e del suo contesto di vita si cerca di individuare un obiettivo comune e di costruire insieme un progetto d’aiuto condiviso. L’assistente sociale può attivare interventi di sostegno specifici per raggiungere tale obiettivo e per affrontare le difficoltà che ostacolano il raggiungimento del benessere.
L’assistente sociale non lavora solo con il singolo ma può operare anche con i gruppi e con la comunità. Inoltre lavorando con i portatori d’interesse del territorio può proporre strategie ai responsabili politici per definire le linee d’indirizzo per gli interventi e progettare azioni innovative che rispondano ai bisogni del territorio.
Grazie alle competenze di leadership, le tecniche metodologiche e le capacità decisionali l’assistente sociale può avere ruoli chiave all’interno delle organizzazioni dove opera. La professione può essere svolta come attività di lavoro dipendente presso enti pubblici, cooperative sociali o enti no profit, oppure in forma autonoma e associata come libero professionista.
Come si diventa assistente sociale
Per esercitare la professione sono necessari:
– laurea magistrale nella classe LM87, Servizio sociale e Politiche sociali. Nel corso di laurea è previsto un periodo di tirocinio obbligatorio;
– il superamento dell’esame di Stato;
– iscrizione all’albo professionale degli assistenti sociali Sez. A, Assistente sociale specialista;
– laurea triennale nella classe L39, Servizio sociale. Nel corso di laurea è previsto un periodo di tirocinio obbligatorio;
– il superamento dell’esame di Stato;
– iscrizione all’albo professionale degli assistenti sociali Sez. B, Assistente sociale.
Al conseguimento della laurea triennale è possibile accedere a corsi di perfezionamento, master di primo livello e altri corsi di specializzazione. Il conseguimento della laurea magistrale permette inoltre di accedere a master di secondo livello e ai concorsi per i dottorati di ricerca.
L’assistente sociale è comunque tenuto a un aggiornamento continuo obbligatorio.
Presentazione dell’Ordine
L’Ordine degli Assistenti sociali è stato istituito con la Legge 23 marzo 1993, n.84. È un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per poter svolgere la professione. L’Ordine ha suddiviso il proprio albo in due sezioni: la sezione A, per i possessori di laurea magistrale e la sezione B per i possessori di laurea triennale.
Le funzioni dell’Ordine sono:
– compilare e tenere aggiornato l’Albo professionale degli iscritti;
– favorire tutte le iniziative volte a promuovere la cultura professionale sia al proprio interno sia nei confronti della cittadinanza;
– dare il proprio contributo di esperienza e conoscenza alle autorità per lo studio e la soluzione dei problemi sociali locali e regionali.
Presso il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali è costituito il Consiglio di disciplina territoriale cui sono affidati i compiti di istruzione e decisione delle questioni disciplinari riguardanti gli iscritti all’albo.

Ordine dei Medici Veterinari della Provincia Autonoma di Trento
Chi è il medico veterinario?
Il medico veterinario è un professionista sanitario laureato in medicina veterinaria che si occupa della salute e del benessere degli animali, inclusi gli animali da compagnia, quelli allevati per scopi commerciali, e quelli da competizione sportiva o esotici. Si dedica alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie, oltre a occuparsi dell’igiene, del benessere, della riproduzione e dell’allevamento degli animali. Si occupa anche di controlli di tutti gli alimenti di origine animale (es. latte, carne, pesci e molluschi, uova, miele) e loro derivati (es. formaggi, salumi) e affianca i medici nella lotta e nella prevenzione della diffusione delle zoonosi (malattie trasmesse dagli animali alle persone).
Quali sono le conoscenze di base che deve acquisire un medico veterinario?
Le conoscenze di base del medico veterinario comprendono:
– l’anatomia e fisiologia delle diverse specie animali;
– il comportamento ed il benessere animale;
– l’alimentazione e la nutrizione animale, i metodi di allevamento e la gestione della filiera zootecnica, cioè la gestione degli allevamenti e degli animali da reddito sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista di tutela del benessere degli animali che vengono allevati;
– la medicina interna, la chirurgia, l’anestesia, la farmacologia e la terapia, la diagnostica per immagini (radiografia, ecografia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica), la diagnostica di laboratorio degli animali;
– le malattie infettive e parassitarie degli animali domestici, selvatici e da allevamento e la loro profilassi e/o prevenzione;
– il controllo e la gestione delle zoonosi, cioè delle malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo;
– l’ispezione ed il controllo dei prodotti di origine animale (carne, pesci, molluschi, uova, miele) e l’ispezione ed il controllo dei prodotti trasformati di origine animale (salumi, formaggi ecc.).
Quali sono le attività professionali del medico veterinario?
Le attività professionali del medico veterinario sono: la medicina di base degli animali, la cura e la diagnosi delle patologie degli animali d’affezione, da reddito, ed esotici sia nella normale attività clinica che in situazioni di emergenza e pronto soccorso, la prevenzione e la profilassi delle malattie infettive e/o parassitarie degli animali, la chirurgia e l’anestesia di base, specialistica e di urgenza, l’ispezione degli alimenti di origine animale (carne, uova, pesci, molluschi, latte, miele) e dei loro derivati, la gestione del benessere e della salute degli animali all’interno degli allevamenti, l’attività di ricerca scientifica in ambito pubblico e privato, l’attività didattica. Il medico veterinario può affiancare i medici e le istituzioni nelle attività di controllo e gestione delle malattie zoonotiche e nelle attività di controllo e ispezione delle strutture pubbliche e private in cui si utilizzano prodotti di origine animale (es. ristoranti, supermercati, negozi di alimentari, aziende produttrici di alimenti per l’uomo e per gli animali) e può ricoprire il ruolo di consulente tecnico e/o di parte in tutte le procedure legali che coinvolgono gli animali. Infine può dedicarsi all’insegnamento di alcune materie scientifiche nelle scuole di grado secondario e nelle università.
I medici veterinari possono esercitare la loro professione sia in ambito privato e quindi negli ambulatori, nelle cliniche e negli ospedali veterinari, che pubblico all’interno delle APSS, degli Istituti Zooprofilattici, del Ministero della Sanità, all’interno dei diversi enti locali, nell’esercito. Possono svolgere la loro professione come liberi professionisti, dipendenti e/o consulenti esterni. Infine possono collaborare con le Università e con gli enti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali. Possono lavorare anche nelle aziende e allevamenti zootecnici, negli stabilimenti industriali che producono prodotti di origine animale e loro trasformati.
Come si diventa medico veterinario?
Per esercitare la professione è necessario possedere:
– Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria a ciclo unico (LM 42). Il corso di laurea ha una durata di cinque anni e prevede la frequenza obbligatoria delle lezioni secondo un piano di studi elaborato dall’Ateneo;
– Tirocinio curriculare prima della laurea da svolgersi all’interno della sede universitaria in cui si è iscritti oppure in strutture convenzionate con l’ateneo. Il periodo di tirocinio prevede l’acquisizione di competenze e abilità pratiche nelle seguenti materie: ispezione, controllo e certificazione degli alimenti di origine animale, patologia aviare e della fauna selvatica ed esotica, medicina interna, chirurgia, riproduzione animale, zootecnia, malattie infettive, anatomia patologica.
– Esame di stato di abilitazione alla professione veterinaria.
Una volta terminato il percorso di laurea e dopo essersi abilitato all’esercizio della professione, il medico veterinario può proseguire e approfondire la sua formazione frequentando corsi di aggiornamento, master e/o scuole di specializzazione a livello nazionale e/o internazionale.
Presentazione dell’Ordine
L’Ordine dei Medici Veterinari (OMV) è un ente di diritto pubblico che riunisce tutti i medici veterinari iscritti all’albo professionale in una determinata provincia. È una realtà autonoma che, pur essendo un ente pubblico, ha una gestione interna, con organi eletti dagli stessi veterinari, come il Consiglio Direttivo. La sua funzione principale è quella di garantire la professionalità e la competenza degli iscritti, tutelando al contempo gli interessi pubblici nella sfera della salute animale e della sicurezza alimentare.
L’Ordine dei Medici Veterinari è un’entità che:
Riunisce i professionisti:
Tutti i medici veterinari devono essere iscritti ad un albo professionale. Il medico veterinario può scegliere se iscriversi all’albo della provincia di residenza e/o della provincia in cui prestano la loro attività professionale.
Regola l’esercizio professionale:
L’Ordine definisce le norme per l’iscrizione all’albo, la disciplina professionale e la gestione degli iscritti.
Tutela gli interessi pubblici:
L’Ordine si preoccupa di garantire la qualità della pratica professionale, la tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare, e la promozione della salute e del benessere animale.
Definisce il codice deontologico:
L’Ordine, in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Veterinari (FNOVI), formula il codice deontologico per i medici veterinari, che ne stabilisce i principi etici e le norme di condotta professionale.
Esercita il potere disciplinare:
In caso di infrazioni al codice deontologico, l’Ordine può adottare misure disciplinari nei confronti dei suoi iscritti.
Promuove il progresso culturale:
L’Ordine organizza corsi di formazione, convegni e altre attività per favorire la crescita professionale e la diffusione delle nuove conoscenze in ambito veterinario.
Collabora con le autorità:
L’Ordine collabora con le autorità centrali e locali per la formulazione di proposte e pareri in materia di sanità pubblica, salute animale e sicurezza alimentare.
Interviene nelle controversie:
L’Ordine può intervenire per risolvere controversie tra i suoi iscritti e/o tra i suoi iscritti e i loro clienti.
