Area Tecnica

Ordine Provinciale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali

Referente Gi.Pro: Nicola Zaminato e Pier Francesco Pandolfi

Chi sono il dottore agronomo e il dottore forestale

L’agronomo e il forestale sono figure professionali che operano prevalentemente per la tutela dell’ambiente e in generale del mondo rurale e silvo-pastorale.
In particolare applicano le loro competenze tecniche per la protezione e pianificazione territoriale, per la valorizzazione e gestione dei processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, interessandosi anche degli aspetti economici ed ecologici legati all’ambiente extra-urbano.

Hanno competenze nelle questioni tecniche, legali e amministrative legate al territorio e all’ambiente.

Le loro innumerevoli attività riguardano, per esempio:

– lo studio, la progettazione, la direzione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo di opere di trasformazione e di miglioramento fondiario, di sistemazione idraulica e forestale, opere inerenti ai rimboschimenti, alle utilizzazioni forestali, alla tutela del paesaggio e all’assestamento forestale, lavori relativi alla tutela del suolo, delle acque e dell’atmosfera;

– la direzione, l’amministrazione, la gestione, la contabilità e la consulenza di imprese agrarie, zootecniche e forestali e delle industrie per l’utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti;

– lavori relativi al verde pubblico e privato, ai parchi naturali, al recupero di cave e discariche;

– gli studi di assetto territoriale e piani ecologici per la tutela dell’ambiente;

– lavori catastali, topografici e cartografici;

– tutte le operazioni dell’estimo in generale e, in particolare, la stima e i rilievi relativi a beni fondiari, capitali agrari, produzioni animali e vegetali;

– lavori relativi alle costruzioni rurali e attinenti alle industrie agrarie e forestali;

– la meccanizzazione agrario-forestale.

Il dottore agricolo agonomo e forestale può svolgere la propria attività come libero professionista, anche in studi associati dove collaborano diverse figure professionali, oppure come dipendente in varie strutture pubbliche o all’interno di aziende agricole e forestali, imprese e organizzazioni.

 

Come si diventa dottore agronomo e dottore forestale

Per praticare queste professioni è necessario:

– il conseguimento di un titolo di studio specifico secondo la normativa vigente (Laurea in Scienze e tecnologie Agrarie, Agroalimentari e Forestali, Zootecniche e delle Produzioni Animali). Per le lauree triennali vi è l’obbligo del tirocinio che consiste, a seconda del corso di laurea e dell’ordinamento in un determinato numero di ore di formazione pratica finalizzate all’acquisizione dei crediti obbligatori; – l’abilitazione professionale che si ottiene con il superamento dell’apposito esame di Stato;

– l’iscrizione al relativo Albo professionale presso l’Ordine territoriale di riferimento.

L’albo professionale dell’Ordine dei Dottori Agnonomi e Forestali è diviso in sezioni:

– sezione A: dottori agronomi e dottori forestali (laurea magistrale o laurea del vecchio ordinamento); – sezione B: agronomi e forestali iuniores (diploma di laurea);

– sezione B: zoonomi (diploma di laurea);

– sezione B: biotecnologi agrari (diploma di laurea).

Dal 2016 è inoltre possibile accedere all’Esame di Stato frequentando un corso post diploma di 400 ore che si svolge presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, nato grazie ad un accordo a livello nazionale tra il Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati e la Fondazione Edmund Mach. Il corso si rivolge agli studenti diplomati in Agraria, Agroalimentare, Agroindustriale, negli indirizzi Produzioni e Trasformazioni, Viticolo Enologico e Gestione Ambiente e Territorio, ma anche altri diplomi e percorsi di studio possono essere valutati per l’accesso al corso.

Dal 2018, sempre grazie ad una delibera del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati, possono accedere all’esame di Stato per l’iscrizione all’albo anche i diplomati provenienti da Percorsi di Alta Formazione Professionale (AFP) e da Istituti Tecnici Superiori (ITS) legati agli ambiti di interesse del Perito Agrario.

 

Presentazione dell’Ordine

L’Ordine provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali, regolamentato con Legge n.3 del 7 gennaio 1976 e successive modiche, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione.
Gli sono attribuite diverse funzioni, tra cui:

– la tutela della professione e la sua promozione nella società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;

– la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– vigilare sulla correttezza dell’esercizio professionale ed impedirne l’abuso, sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;

– il presidio delle elezioni dei suoi rappresentanti e la gestione dell’amministrazione.

Ha facoltà di organizzare corsi per l’aggiornamento e la formazione continua per i propri iscritti.

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento

Referenti Gi.Pro: Federico Casagrande e Rosalia Bergamin

Chi è l’ingegnere

L’Ingegnere è il professionista che si occupa principalmente di sovraintendere al progetto e alla realizzazione di costruzioni (edilizie, stradali, idrauliche, ecc.), di dispositivi e macchine in ambito industriale o di sistemi di trattamento e trasporto delle informazioni e della loro gestione. Essendo l’ingegneria una disciplina in forte evoluzione, dove conoscenze e metodologie tradizionali si integrano con tecnologie innovative, con l’utilizzo di nuovi materiali e con l’irrinunciabile attenzione a nuovi temi (impatto ambientale, sostenibilità, risparmio energetico, ma anche sicurezza nella trasmissione dei dati e rapporto uomo-macchina), i professionisti hanno sempre più competenze multidisciplinari e collaborano all’interno di gruppi di lavoro. L’ingegnere nell’esercizio della sua attività deve prestare particolarmente attenzione alla tutela della vita e della salute dell’uomo, dell’ambiente e delle risorse naturali.

In relazione alle diverse competenze acquisite mediante il percorso universitario, l’Ingegnere opera nei seguenti settori:

– civile e ambientale: progettazione e riabilitazione strutturale, recupero e conservazione degli edifici, progettazione geotecnica e di opere infrastrutturali, progettazione integrata dell’edificio, con particolare riguardo agli aspetti energetici, impiantistici e del benessere abitativo. Controllo della qualità ambientale, protezione del territorio, efficiente gestione delle risorse ambientali, produzione di beni e fornitura di servizi nel rispetto di parametri ambientali e di sicurezza.

– industriale: progettazione, sviluppo e gestione dell’intero ciclo di vita di nuovi prodotti industriali e dei relativi mezzi/strumenti/processi di produzione composti da una base fisico-meccanica su cui si integrano tecnologie dell’automazione e nuovi materiali.

– dell’informazione: sviluppo e progettazione di tecnologie software, sistemi e reti, bio informatica, multimedialità, sistemi dedicati, ingegneria dei servizi o sicurezza. Comprensione delle persone e delle loro pratiche come momento fondamentale nel concepimento della tecnologia.

L’ingegnere può operare con rapporto di lavoro dipendente, sia nel settore privato (studi professionali, industrie, imprese), che pubblico (enti, amministrazioni), ovvero in regime di libera professione, in forma individuale o associata.

 

Come si diventa ingegnere

Per svolgere la professione sono richieste:

– laurea in Ingegneria o in Ingegneria Edile Architettura;

– abilitazione professionale, che si ottiene superando un esame di Stato;

– iscrizione all’Albo professionale.

L’Albo professionale è un registro in cui sono raccolti i nomi e i dati di tutte le persone abilitate ad esercitare una professione regolamentata dalla Legge, in un dato ambito territoriale.
Le leggi statali impongono l’obbligo di iscrizione ad uno specifico Albo, per poter svolgere determinate attività, in particolare là dove entrano in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini. L’iscrizione all’Albo è fondamentale sopratutto per chi intende svolgere la libera professione, in quanto consente di firmare progetti, perizie, consulenze, certificazioni, ecc.

È suddiviso in due sezioni:

– sezione A cui si accede con il titolo di laurea magistrale o con la laurea conseguita secondo il previgente ordinamento (laurea quinquennale o specialistica); ciascuna sezione è ripartita in settori di appartenenza in base ai quali spetterà uno dei seguenti titoli professionali: Ingegnere Civile e Ambientale, Industriale e dell’Informazione.

– sezione B cui si accede con il titolo di laurea o con il diploma universitario conseguito secondo il previgente ordinamento (diploma universitario triennale). È divisa negli stessi settori della sezione A, ma al titolo verrà aggiunto l’appellativo “iunior”.

 

Presentazione dell’Ordine

L’Ordine professionale è l’istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla Legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti e le cui principali funzioni sono:

– la tutela della professione e la sua promozione alla società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza; – la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– vigilare sulla correttezza dell’esercizio professionale ed impedirne l’abuso, sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;

– il presidio delle elezioni dei suoi rappresentanti e la gestione dell’amministrazione.

Ha facoltà di organizzare, per i propri iscritti, corsi per l’aggiornamento e la formazione continua.

Collegio provinciale dei periti agrari

ReferentI Gi.Pro: Anna Tait e Silvio Chistè

Chi è il Perito Agrario

Il Perito Agrario è una figura flessibile e polivalente, dotata di competenze specialistiche in più ambiti, dagli elementi di agronomia, alle tecnologie delle produzioni vegetali e zootecniche, fino alla politica agraria, inclusi il diritto agrario e le normative del settore. È un professionista in grado di definire e coordinare i programmi di allevamento e quelli colturali e conoscere i sistemi di gestione economico- finanziaria delle aziende. Con riferimento alle opere di miglioramento fondiario possiede conoscenze di disegno tecnico e progettazione, di tecnica delle costruzioni, di tecnologia rurale e di topografia. Inoltre possiede conoscenze di economia agraria e di estimo rurale ed è in grado di valutare i danni alle colture, dovuti e eventi meteorologici o accidentali.

 

Competenze tecniche del Perito Agrario

– la direzione, l’amministrazione e la gestione di aziende agricole e zootecniche e di aziende di lavorazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all’amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende;

– la progettazione, la direzione e il collaudo di opere di miglioramento fondiario e di trasformazione di prodotti agrari e relative costruzioni, il tutto in struttura ordinaria, secondo la tecnologia del momento, anche se ubicate fuori dai fondi;

– la misura, la stima, la divisione di fondi rustici, delle costruzioni e delle aziende agrarie e zootecniche, anche ai fini di mutui fondiari;

– i lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento, inerenti le piccole e medie aziende e relativi sia al catasto terreni sia al catasto urbano;

– la stima delle colture erbacee ed arboree e loro prodotti;

– la valutazione degli interventi fitosanitari e delle operazioni colturali delle colture agricole;

– la valutazione dei danni alle colture, la stima di scorte e dei miglioramenti fondiari agrari e zootecnici, nonchè le operazioni di consegna e riconsegna dei beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni;

– la direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, la direzione e la manutenzione di giardini, anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane;

– la curatela di aziende agrarie e zootecniche;

– la consulenza, le stime di consegna e riconsegna, i controlli analitici per i settori di specializzazione enotecnici, caseari, elaiotecnici ed altri;

– le funzioni di perito e di arbitratore in ordine alle attribuzioni sopra menzionate;

– la progettazione e la direzione di piani aziendali e interaziendali di sviluppo agricolo limitatamente alle medie aziende;

– le attività tecniche connesse agli accertamenti, alla valutazione ed alla liquidazione degli usi civici; – assistenza tecnica ai produttori agricoli singoli ed associati;

– la stima dei tabacchi e lavori nelle tecniche dei tabacchi;

– le rotazioni agrarie;

– consulente tecnico d’ufficio CTU;

– consulente tecnico di parte CTP;

– la certificazione energetica degli edifici;

– ricoprire il ruolo di RSPP (Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione dei lavoratori);

– la predisposizione dei piani di sicurezza sul lavoro;

– la predisposizione dei piani di autocontrollo alimentare (HACCP);

– relazioni agronomiche per la realizzazione di bonifiche agrarie;

– le attribuzioni derivanti da altre leggi, quali ad esempio: i trattamenti enologici, autocontrollo alimentare, prevenzione incendi, coordinatore della sicurezza nei cantieri, acustica ambientale, ecc…

– l’esercizio delle competenze connesse al titolo di specializzazione ottenuto a seguito di regolare corso istituito dallo Stato o dalle regioni (così sostituito dall’art.2, L.21 febbraio 1991, n.54)

 

Come si diventa Perito Agrario

Per essere iscritto nell’albo professionale è necessario:

– essere cittadino italiano o di un Stato membro della Comunità europea, ovvero italiano appartenente a territori non uniti politicamente allo Stato italiano, oppure cittadino di uno Stato con il quale esista trattamento di reciprocità;

– godere dei diritti civili;

– avere la residenza anagrafica o, in alternativa, la sede fiscale, nella circoscrizione del Collegio nel cui albo si chiede di essere iscritti;

– avere conseguito l’abilitazione professionale.

L’abilitazione all’esercizio della libera professione è subordinata al possesso del diploma di Perito Agrario conseguito presso un Istituto Tecnico Agrario statale, paritario o legalmente riconosciuto, ovvero il possesso del diploma afferente al settore”Tecnologico”, indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” di cui al DPR 15 marzo 2010, n.88 ed inoltre al compimento di un periodo di pratica di 18 mesi presso un Perito Agrario o un dottore in scienze agrarie o forestali iscritti ai rispettivi albi professionali da almeno un quinquiennio; ovvero, allo svolgimento per almeno 18 mesi di attività tecnico agricola subordinata, anche al di fuori di uno studio professionale, ed al superamento al termine del periodo di tirocinio di un apposito esame di Stato, disciplinato dalla Legge 8 dicembre 1956, n.1378, e s.m., ovvero abbiano svolto attività di titolare di impresa agricola, nei tempi previsti ai sensi dell’articolo 12 comma 2 del regolamento per lo svolgimento della pratica professionale e dell’attività tecnico-agricola subordinata approvato dal CNPA il 14 gennaio 2011.

Possono altresì partecipare agli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Perito Agrario coloro i quali, in possesso del diploma di Perito Agrario o di quello afferente al settore “Tecnologico”, indirizzo “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria”, abbiano frequentato con esito positivo, corsi di istruzione e formazione tecnica superiore, a norma del Decreto 31 ottobre 2000, n.436 del Ministero della pubblica istruzione, recante norme di attuazione dell’articolo 69 della Legge 17 maggio 1999, n.144, della durata di 4 semestri, comprensivi di tirocini non inferiori a 6 mesi coerenti con le attività libero professionali previste dall’albo di cui si chiede di accedere (così integrato dal D.P.R. 5 giugno 2001, n.328 art.55) oppure aver conseguito una laurea comprensiva di un tirocinio di 6 mesi di una delle seguenti classi: L-2, L-21, L-7, L-18, L-25, L-26, L-32, L-38 oppure aver conseguito un diploma universitario in:

– biotecnologie agro industriali;

– economia ed amministrazione delle imprese agricole;

– economia del sistema agroalimentare e dell’ambiente;

– gestione tecnica ed amministrativa in agricoltura;

– produzioni aniali;

– produzioni vegetali;

– tecniche forestali e tecnologie del legno;

– viticoltura ed enologia;

oppure aver conseguito una laurea in una delle seguenti classi: LM-6, LM-7, LM-8, LM-9, LM-54, LM- 61, LM-3, LM-4, LM-48, LM-23, LM-24, LM-26, LM-35, LM-56, LM-76, LM-77, LM-69, LM-70, LM-73, LM- 60, LM-75, LM-86.

Ordine tecnologi alimentari

ReferentI Gi.Pro: Mauro Tait e Giampaolo Toccoli

Ordine degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati

Referenti Gi.Pro: Monica Giongo e Denis Postinghel

Chi è l’agrotecnico

L’agrotecnico è una figura professionale che opera prevalentemente nella direzione dello sviluppo rurale ed ambientale, nell’assistenza tecnica di aziende e cooperative agrarie, con particolare competenza nell’amministrazione e organizzazione razionale delle colture finalizzate ad un incremento della produzione. Ha competenze in particolare nelle prescrizioni fitoiatriche e di lotta biologica, nelle valutazioni stime e perizie di incidenza ambientale.

La loro attività può riguardare:

– la direzione e l’amministrazione di aziende e cooperative di produzione, commercializzazione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli e zootecnici;

– la consulenza del lavoro nelle aziende agricole la tenuta del “Registro di impresa agricola” ai fini dell’assunzione di manodopera nelle imprese agricole;

– l’assistenza tecnico-economica agli organismi cooperativi ed alle piccole e medie aziende, compresa la progettazione e direzione di piani aziendali ed interaziendali, anche ai fini della concessione dei mutui fondiari; nonchè le opere di trasformazione e miglioramento fondiario;

– l ‘assistenza alla stipulazione dei contratti agrari, la formulazione e l’analisi dei costi di produzione e la consulenza ed i controlli analitici per i settori lattiero-caseario, enologico ed oleario, l’assistenza tecnica per i programmi e gli interventi fitosanitari e di lotta integrata;

– la direzione e manutenzione di parchi e giardini;

– l’assistenza tecnica agli imprenditori agricoli in tutte le controversie con i terzi per espropri, indennità servitù, ecc.;

– la formulazione di piani per lo smaltimento e l’utilizzo delle acque reflue di vegetazione;

– la predisposizione dei piani di sicurezza sul lavoro e dei piani di autocontrollo alimentare;

– danni da selvaggina, da avversità atmosferiche e da uso improprio di prodotti fitosanitari alle colture agricole;

– le stime di immobili agricoli e loro pertinenze;

– le perizie giurate per l’acquisto di terreni e fabbricati nell’ambito degli interventi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo;

– i piani e progetti in materia di forestazione;

– le attività di protezione dell’ambiente (quali, ad esempio, piani di smaltimento dei fanghi di depurazione, ecc.);

– il conferimento di incarichi professionali da parte di PP.AA.

L’agrotecnico può svolgere la propria attività come libero professionista, anche in studi associati dove collaborano diverse figure professionali, oppure come dipendente in varie strutture pubbliche o all’interno di aziende agricole e forestali, imprese e organizzazioni.

 

Come si diventa agrotecnico

Per praticare queste professioni è necessario:

– avere conseguito uno dei seguenti titoli di studio: Laurea di primo livello in Scienze e Tecnologie Agrarie Forestali (L-25), Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (L-26), Scienze e Tecnologie per l’ambiente e la natura (L-32), Scienze Zootecniche e Tecnologiche delle produzioni animali (L-38), Biotecnologie (L-2), Ingegneria Civile Ambientale (L-7), Scienze della Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Paesaggistica e Ambientale (L-21), Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (L-18), ovvero altre equipollenti, unitamente a 6 mesi di pratica professionale o di un altro percorso formativo certificato.
Oppure in alternativa:
Diploma in Agraria (”Agrotecnico” o “Perito Agrario”) unitamente a 18 mesi di pratica professionale o di un altro percorso formativo certificato di pari durata.

– l’abilitazione professionale che si ottiene, in presenza dei requisiti suddetti, con il superamento dell’apposito esame di Stato;

– l’iscrizione al relativo Albo professionale presso il Collegio territoriale di riferimento.

L’albo professionale del Collegio degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati è unico con apposite annotazioni consententi indicazioni dell’esercizio dell’attività nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato.

 

Presentazione del Collegio

Il Collegio degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati, regolamentato con Legge n.251 del 6 giugno 1986 e successiva modifica con Legge n.91 del 5 marzo 1991, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione. Gli sono attribuite diverse funzioni, tra cui:

– la tutela della professione e la sua promozione nella società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;

– la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– vigilare sulla correttezza dell’esercizio professionale ed imperdirne l’abuso, sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;

– il presidio delle elezioni dei suoi rappresentanti e la gestione dell’amministrazione.

Ha facoltà di organizzare corsi per l’aggiornamento e la formazione continua per i propri iscritti.

Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Trento

Referenti Gi.Pro: Valentina Merz e Francesca Debiasi

Chi è l’architetto?

L’architetto si propone alla società come figura professionale che -forte di una formazione trasversale tra sfera umanistica e tecnica- si dedica al progetto, alla sua realizzazione e alla sua gestione in una visione d’insieme che riesce a coordinare i numerosi aspetti che convergono entro la sua filiera. I suoi ambiti di interesse vanno dalla scale dell’oggetto sino a quella del territorio, comprendendo il design e la grafica, l’arredamento, gli interni, nuovi edifici e spazi sia alla scala architettonica che urbana, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, la progettazione del paesaggio, la pianificazione e la gestione del territorio. La particolare attitudine alla sintesi e alla versatilità del mestiere hanno permesso alla sua figura di ripensarci negli ultimi anni sia come coordinatore di gruppi interdisciplinari complessi che di dedicarsi più specificamente a determinate sfaccettature della professione -richieste dal mercato dell’aggiornamento normativo- che lo possono costituire quale specialista consapevole all’interno di processi anche innovativi.

Creatività e capacità tecnica; aggiornamento e disponibilità all’innovazione; attenzione alla storia e al patrimonio culturale; sensibilità per i temi dell’ambiente e della sostenibilità costituiscono i tratti identificativi di una categoria professionale ampia le cui declinazioni restituiscono gli ambiti di operatività:

1- architetto: si occupa di progettazione e costruzione, di restauro e di ripristino di opere di edilizia civile, con competenza esclusiva a quelle di carattere storico/artistico; di progettazione e consulenza urbanistica; di impiantistica civile; di progettazione paesaggistica, di consulenza per la richiesta di permessi edilizi; di progettazione e design di interni, arredi e complementi d’arredo; di ideazione e progettazione di allestimenti per eventi culturali o di mercato;

2 – pianificatore: si occupa della pianificazione del territorio, del paesaggio dell’ambiente e della città; dello svolgimento e del coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane, territoriali, paesaggistiche e ambientali; del coordinamento e la gestione di attività di valutazione ambientale e di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e territoriali;

3 – paesaggista: si occupa di progettazione e direzione relativa a giardini e parchi, della redazione di piani paesaggistici, del restauro di parchi e giardini storici (ad esclusione delle loro componenti edilizie);

4 – conservatore: si occupa della diagnosi dei processi di degrado e dissesto dei beni architettonici e ambientali e della individuazione degli interventi e delle tecniche miranti alla loro conservazione (ad esclusione della possibilità di progettare o dirigere lavori).

A tali figure se ne aggiungono 2 “juniores”:

5 – l’architetto iunior e 6 – il pianificatore iunior che hanno alcune limitazioni nell’ambito professionale, ovvero potranno svolgere solo attività di collaborazione e solo in parte potranno svolgere attività di progettazione relativamente a costruzioni civili semplici.

Queste figure possono lavorare come liberi professionisti in studi privati, anche associati dove spesso collaborano diversi profili professionali, come dipendenti di aziende o altre strutture private oppure come funzionari pubblici impiegati nei diversi settori della pubblica amministrazione di pertinenza rispetto alle sue competenze.

 

Come si diventa Architetto, Pianificatore, Paesaggista, Conservatore?

Per accedere alla professione sono richieste:

– laurea in Architettura o laurea in Ingegneria Edile/Architettura (DPR 328/2001);

– abilitazione professionale, che si ottiene superando l’apposito esame di Stato;

– iscrizione all’Ordine professionale.

L’Ordine degli Architetti P.P.C. rappresenta diverse classi e categorie, a seconda della specifica abilitazione. Nell’Albo sono state istituite due sezioni:

– la “sezione A”, suddivisa in quattro settori (Architettura, Pianificazione, Paesaggio, Conservazione), il cui accesso è riservato a coloro che sono in possesso della laurea del vecchio ordinamento o della laurea magistrale coerente rispetto alla caratterizzazione del singolo settore;

– la “sezione B”, suddivisa in due settori (Architettura e Pianificazione), riservata ai laureati triennali il cui titolo sarà di architetto iunior o di pianificazione iunior.

 

Cos’è l’ordine degli architetti P.P.C.?

L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, istituito con Legge n.1395 del 24 giugno 1923, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione.
La sua attività si esercita attraverso un Consiglio eletto ogni 4 anni dagli iscritti il cui compito è di tutelare la professione e di promuoverla nella società; la tutela della professione e la sua promozione nella società; di rafforzare la cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza; di curare l’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione; di fornire agli iscritti le opportunità di aggiornamento e formazione professionale previste per legge; di vigilare sulla correttezza dell’esercizio professionale ed impedirne l’abuso, sanzionare gli iscritti che dovessero violare le norme etiche e giuridiche che regolano la professione; di curare e aggiornare l’albo professionale; di gestire l’amministrazione dell’Ordine e di indire le elezioni dei suoi rappresentanti. Nello svolgimento delle sue attività il Consiglio dell’Ordine è coadiuvato dalle Commissioni dai Gruppi di lavoro, dal Consiglio di Disciplina per quanto attiene il rispetto del Codice Deontologico e da una Segreteria per l’amministrazione e la gestione ordinaria.

Ordine dei Chimici del Trentino Alto-Adige

Chi è il chimico

Il chimico è il professionista che si occupa della scienza chimica, con essa studia la materia e con le conoscenze acquisite ne prevede i comportamenti. Tali studi vengono applicati trasversalmente in molti campi vitali quali: farmaceutico, ambientale, agricolo, alimentare, dei materiali (fibre tessili, carta, metallurgia, ceramica, plastica e polimeri in genere), elettronica.

Le principali attività di un chimico possono riguardare:

– indagine sulla natura della materia con analisi chimiche;

– elaborazione di processi chimici di produzione e trasformazione delle sostanze (applicazione nell’industria dei polimeri, farmaceutica e cosmetica);

– elaborazione dei procedimenti e delle metodologie chimiche di analisi e ricerca (farmaceutica, enologia, ambientale…);

– progettazione, realizzazione, collaudo di impianti chimici industriali (ad esempio: impianti per la lavorazione di prodotti alimentari, di depurazione, di smaltimento rifiuti, antinquinamento);

– perizie, consulenza, pareri negli interventi sulla produzione di attività industriali chimiche, impianti chimici, macchinari e merci;

– verifiche di pericolosità di sostanze chimiche infiammabili, nocive, corrosive, irritanti, tossiche;

– sicurezza, antincendio, valutazioni nel campo dell’acustica ambientale e delle emissioni magnetiche ed elettromagnetiche;

– monitoraggio ambientale (aria, acqua e rifiuti);

– valutazione del Codice Europeo dei Rifiuti sia dal punto di vista analitico che processistico;

– consulenze in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, relativamente agli aspetti chimici;

– indagini e analisi chimiche relative alla conservazione dei beni culturali e ambientali (chimica di restauro, materiali e supporti);

– ricerca e sviluppo.

Il chimico, pur avendo conoscenze e competenze generali su tutti gli ambiti chimici, tende a specializzarsi in settori vista la complessità, trasversalità e la numerosità delle sostanze esistenti, degli strumenti utilizzati e la vasta gamma degli ambiti di applicazioni.

Il chimico può lavorare come libero professionista o come dipendente per vari enti pubblici come aziende ospedaliere, servizi sanitari, dogane, corpi speciali di polizia e carabinieri, industrie farmaceutiche e chimiche e centri di ricerca, può diventare docente e ricercatore universitario.

 

Come si diventa chimico

Per esercitare la professione di chimico è necessario possedere tutti i seguenti requisiti:

– avere conseguito una laurea magistrale in Scienze Chimiche, Scienze e Tecnologie della Chimica, Farmacia e Farmacia Industriale oppure una laurea triennale in Scienze e Tecnologie Chimiche, Scienze e Tecnologie farmaceutiche;

– avere superato il relativo esame di Stato che permette di ottenere l’abilitazione professionale;

– essere iscritti all’Albo dell’Ordine territoriale di riferimento.

Nell’albo sono istituite:

– la sezione A del chimico per chi ha conseguito una laurea magistrale, classi LM-54 (in precedenza denominato 62/S), LM-71 (in precedenza denominato 81-S), LM-13 (in precedenza denominato 14/S);

– la sezione B del chimico iunior per chi ha conseguito una laurea triennale classi L27 ed L29 (in precedenza denominata 24). Quest’ultimo titolo abilita ad attività più ristrette rispetto il chimico. La professione di chimico necessita di aggiornamento continuo.

 

Presentazione dell’Ordine

L’Ordine dei Chimici, istituito con R n.103 del 24 gennaio 1924, è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione. Le sue funzioni principali riguardano:

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’Albo professionale;

– vigilare alla conservazione del decoro e dell’indipendenza dell’Ordine;

– fornire pareri sulle controversie professionali e sulla liquidazione di onorari e spese;

– reprimere gli abusi e le manchevolezze nell’esercizio della professione e sul rispetto del codice deontologico professionale;

-promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;

– dare il proprio concorso alle autorità locali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che comunque possono interessare l’Ordine.

Collegio dei Geometri di Trento della Provincia di Trento

Referenti Gi.Pro: Stefano Genetti, Efrem Volpini e Monica Santuari

Chi è il geometra

La parola “geometra” deriva dal greco “geo” e “metros” che indicava l’attività di agrimensore, ossia “misuratore della terra”.
Il “geometra” è una figura professionale che opera prevalentemente nel settore edilizo, topografico, estimativo e della sicurezza del cantiere.

In generale l’attività del geometra può riguardare:

– progetto e direzione lavori di modeste costruzioni civili e rurali;

– contabilità lavori edili e stradali;

– pratiche catastali e tavolari;

– operazioni topografiche di rilevamento, misurazione e tracciamento;

– successioni e divisioni ereditarie;

– stima di aree e di fondi rustici; stima di aree urbane e di costruzioni civili; stima dei danni prodotti dagli eventi atmosferici;

– coordinatore della sicurezza in fase progettuale ed esecutiva;

– consulente tecnico d’Ufficio, consulente tecnico di parte, mediatore e arbitro;

– attività di amministratore di condominio;

– certificazione energetica;

– elaborazione tabelle millesimali;

– predisposizione documentazione tecnica ed amministrativa per agevolazioni fiscali.

 

Come si diventa geometra

L’iscrizione all’albo è subordinata al superamento dell’esame di abilitazione per l’esercizio della professione al quale si accede attraverso i seguenti percorsi:

– svolgimento di un periodo di tirocinio della durata massima di 18 mesi presso lo studio professionale di un geometra, architetto o ingegnere civile (edile, geotecnica, idraulica, strutture e trasporti) iscritti nei rispettivi albi professionali;

– svolgimento di almeno 18 mesi di attività tecnica subordinata (anche al di fuori di uno studio tecnico professionale), nei quali siano svolte funzioni tecniche rientranti nelle materie di attinenza e nelle caratteristiche della professione di geometra;

– frequenza con profitto, per un periodo non superiore a sei mesi, di specifico corso di formazione professionale organizzati dai collegi secondo lo schema allegato al regolamento approvato dal Consiglio Nazionale;

– frequenza, con esito positivo, di corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (I.F.T.S.), della durata di quattro semestri, comprensivi di tirocini non inferiori a sei mesi coerenti con le attività libero professionali previste dall’Albo;

– frequenza con esito positivo di percorsi didattico-formativi attuati dagli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.);

– diplomi universitari triennali;

– lauree, comprensive di un tirocinio di sei mesi, nelle classi 7, 17, 21 e 23;

– lauree specialistiche.

 

Presentazione del Collegio

Il Collegio dei Geometri istituito con il Regio Decreto n.274, del 11 febbraio 1929 è un ente pubblico non economico che prevede l’iscrizione obbligatoria per esercitare la professione.
Le sue principali funzioni sono:

– la tutela della professione, e la sua promozione nella società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;

– la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– la vigilanza sulla correttezza dell’esercizio professionale in modo da impedirne l’abuso, il sanzionamento degli iscritti che dovessero violare le norme giuridiche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;

– il presidio delle elezioni dei suoi rappresentanti e la gestione dell’amministrazione.

Il Collegio, inoltre, ha la facoltà di coordinare e predisporre corsi per la preparazione dei praticanti all’esame di Stato e corsi per l’aggiornamento e la formazione continua per i propri iscritti.

Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Trento

Referenti Gi.Pro: Matteo Castellini e Luca Moschen

Chi è il perito industriale

Il perito industriale è un esperto nella progettazione e produzione di beni materiali e servizi su larga scala. In relazione alle competenze acquisite può svolgere attività di consulenza, progettazione civile ed impiantistica, organizzazione, sicurezza dei cantieri, sicurezza e progettazione antincendio, infortunistica stradale valutazioni peritali e direzione dei lavori collegate. Consulenza, progettazione e direzione lavori anche per l’esercizio delle sciovie, gli impianti di sollevamento, sulle norme per il contenimento del consumo energetico è l’uso di energie rinnovabili per usi civili e industriali.

Nello specifico gli ambiti di intervento si riferiscono ad oltre 40 specializzazioni, in tutte si evidenziano attività di progettazione, direzione, esecuzione, verifica, collaudo e stima, fra i più rappresentativi sul nostro territorio troviamo:

– Chimico: nel campo dell’industria e della impiantistica chimica, alimentare e delle biotecnologie. Competenze diversificate che possono essere tecnico-ingegneristiche, analitiche e nutrizionali, igienistiche o di carattere ambientale;

– Costruzioni aeronautiche: progetti di costruzioni aeronautiche, prove statiche e di volo;

– Costruzione, ambiente e territorio: progettazione architettonica sino a quella esecutiva. Conoscenza di procedure amministrative di affidamento dei lavori sia pubblici che privati, valutazioni economiche beni immobiliari, frazionamenti catastali, topografia;

– Impiantistica elettrica, elettronica, automazione e telecomunicazione: svolge attività da perito industriale, legate agli impianti di distribuzione elettrica di bassa e media tensione nei settori pubblici privati ed industriali, illuminotecnica, reti trasmissioni dati, sistemi di antintrusione, la diffusione sonora e l’acustica, le telecomunicazioni e la realizzazione di sistemi ed impianti elettronici.

– Meccanica e meccatronica: competenze in meccanica e metallurgia, in fisica industriale, nella direzione e organizzazione degli impianti di produzione di apparecchiature meccaniche. Nel tempo gli ambiti di intervento si sono evoluti alle basilari applicazioni dell’elettronica e dell’automazione fino alla robotica.

– Energia nucleare: progettazione, realizzazione e collaudo di semplici apparecchi elettronici e nucleari, manipolazione dei materiali radioattivi e delle protezioni dalle radiazioni

– Industria mineraria: studio geotecnico, conoscenze geologiche del territorio e delle sue risorse a cielo aperto e sotterranee;

– Informatica: sistemi di elaborazione dati rivolti all’automazione degli apparati di controllo e di misura, nelle tecniche di sviluppo di programmi, mediante linguaggi di programmazione di tipo e livello adeguato alle diverse applicazioni o, mediante altri strumenti software. Potrà effettuare anche l’analisi e il dimensionamento di piccoli sistemi elettronici impiegati nei sistemi di elaborazione dei dati e nel loro interfacciamento con le periferiche e con le apparecchiature esterne e infine nei sistemi di elaborazione dei dati.

– Termotecnica: impianti meccanici finalizzati al riscaldamento, ventilazione e raffrescamento, con analisi di processi legati all’efficientamento energetico anche attraverso uso di fonti tradizionali o rinnovabili. Impiantistica di distribuzione e trasporto fluidi.

Il perito industriale iscritto all’Ordine può lavorare come dipendente o come libero professionista in realtà pubbliche o private.

 

Come si diventa perito industriale

Con l’entrata in vigore della legge n. 89/2016, il titolo di accesso all’Ordine è riservato ai possessori di laurea triennale, previsti all’art. 55 comma 2 lettera d) DPR 05/06/2001 n. 328 con percorso di tirocinio riconosciuto e successivo superamento dell’esame di stato. In alternativa, con il possesso di laurea triennale ad orientamento professionale, come previsto dall’art. 8 comma 2, del D.M. n. 6/2019, direttamente abilitante all’esercizio della libera professione.

Ordine dei Geologi

Referenti Gi.Pro: Gabriele Avancini e Luca Menapace

Chi è il geologo

Formano oggetto dell’attività professionale del geologo le attività implicanti assunzioni di responsabilità di programmazione e di progettazione degli interventi geologici e di coordinamento tecnico-gestionale, nonchè le competenze in materia di analisi, gestione, sintesi ed elaborazione dei dati relativi a varie attività, tra queste, in particolare:

– il rilevamento e la elaborazione di cartografie geologiche e tematiche;

– l’individuazione e la valutazione delle pericolosità geologiche e ambientali;

– le indagini e consulenze geologiche, geotecniche, geofisiche e idrogeologiche finalizzate alla costruzione di edifici e di grandi infrastrutture; alla sistemazione di pendii naturali e artificiali, di aste fluviali e di litorali; alla prevenzione e sistemazione di frane, valanghe e di fenomeni di erosione del suolo;

– il reperimento, la valutazione e gestione delle georisorse;

– la geologia applicata alla pianificazione per la valutazione e per la riduzione dei rischi geoambientali compreso quello sismico;

– gli studi d’impatto ambientale per la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) limitatamente agli aspetti geologici;

– i rilievi geodetici, topografici, oceanografici ed atmosferici;

– le analisi geologiche, idrogeologighe, geochimiche delle componenti ambientali relative alla esposizione e vulnerabilità a fattori inquinanti e ai rischi conseguenti; l’individuazione e la definizione degli interventi di mitigazione dei rischi;

– il coordinamento della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili limitatamente agli aspetti geologici;

– la funzione di Direttore responsabile in tutte le attività estrattive a cielo aperto, in sotterraneo, in mare;

– la funzione di Direttore e Garante di laboratori geotecnici;

Il geologo può lavorare come libero professionista, anche in studi associati, o come dipendente di enti pubblici o privati. La sua professionalità può trovare applicazione, oltre che nel campo della geologia applicata all’ingegneria, anche in quello dell’industria mineraria, nell’industria petrolifera, nella produzione di materiali ceramici, nella difesa e protezione ambientale, nella pianificazione e governo del territorio degrado ed infine nella conservazione dei beni culturali ed ambientali. Può inoltre insegnare, seguire la carriera universitaria o l’ambito della ricerca accademica.

 

Come si diventa geologo

Per esercitare la professione di geologo è necessario possedere tutti i seguenti requisiti:

– avere conseguito una laurea specialistica o magistrale in Scienze geologiche, in Scienze e tecnologie per l’ambiente e territorio o Scienze geofisiche;

– aver superato il relativo esame di Stato che permette di ottenere l’abilitazione professionale;

– essere iscritti all’Albo dell’ordine territoriale di riferimento.

Nell’Albo sono istituite:

– la sezione A del geologo per chi ha conseguito una laurea magistrale, nelle classi 82/S (Scienze tecnologiche per l’ambiente e territorio), 85/S (Scienze geofisiche), 86/S (Scienze geologiche), L.M.74 (Scienze e tecnologie geologiche), L.M.75 (Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio), L.M.79 (Scienze Geofisiche);

– la sezione B del geologo iunior per chi ha conseguito una laurea triennale, nella classe 34 (Scienze geologiche) o diploma universitario in: geologia, geologia per la protezione dell’ambiente, prospettore geologico.

 

Presentazione dell’Ordine

L’Ordine dei Geologi, istituito con Legge del 3 febbraio 1963, n.112 è un ente pubblico non economico la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione.
Le sue funzioni principali riguardano:

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’Albo professionale;

– vigilare alla conservazione del decoro e dell’indipendenza dell’Ordine;

– fornire pareri sulle controversie professionali e sulla liquidazione di onorari e spese;

– reprimere l’uso illecito del titolo di geologo e l’esercizio abusivo della professione;

– vigilare sugli abusi e le manchevolezze nell’esercizio della professione e sul rispetto del codice deontologico professionale;

– promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;

– dare il proprio concorso alle autorità locali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che comunque possono interessare l’Ordine.

Collegio delle Guide Alpine

Chi è la guida alpina

È guida alpina chi svolge professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, le seguenti attività:

– accompagnamento di persone in ascensioni sia su roccia che su ghiaccio, in escursioni in montagna anche di interesse naturalistico noncheé delle attività di torrentismo e di canyoning;

– accompagnamento di persone in ascensioni sci-alpinistiche o in escursioni sciistiche;

– insegnamento delle tecniche alpinistiche e sci-alpinistiche, nonchè insegnamento delle tecniche di arrampicata, di torrentismo e di canyoning.

Le sue discipline di competenza riguardano:

– escursionismo: camminate e salite sulle montagne a varie altitudini;

– arrampicata classica e sportiva: ascensioni su pareti artificiali, di roccia o di ghiaccio, a vari livelli di difficoltà;

– vie ferrate: in itinerari tracciati su parete rocciosa, attrezzata con cavi e gradini;

– racchette da neve: escursioni sulla neve con queste particolari racchette ai piedi (ciaspole);

– sci alpinismo: ascensioni in montagna e discese principalmente fuori pista con gli sci;

– canyoning: discesa-esplorazione con tecniche alpinistiche delle gole e dei torrenti.

La guida alpina, inoltre, può collaborare con il soccorso alpino, fare consulenze inerente le pareti di roccia e i corsi di sicurezza sul lavoro, svolgere consulenze ed ispezioni di percorsi acrobatici.
Il Collegio delle Guide Alpine, gestisce anche l’elenco speciale degli Accompagnatori di territorio. Questa nuova figura professionale svolge, limitatamente al territorio provinciale, anche in modo non esclusivo e non continuativo, l’attività di accompagnamento di persone in escursioni in ambiente montano fino a 1800 metri di quota, che non comportano difficoltà alpinistiche, di carattere naturalistico ed etnologico.

Le attività di entrambe queste figure possono venire esercitate tutto l’anno o solo in alcuni periodi. Generalmente viene esercitata in qualità di libero professionista, ma anche come dipendente presso enti turistici, associazioni di servizi, agenzie viaggi, istituzioni pubbliche, ecc.

 

Come si diventa guida alpina

Per esercitare la professione di guida alpina, in Provincia di Trento, è necessario:

– essere in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado;

– superare una prova attitudinale che comprende la presentazione del curriculum alpinistico, un esame di cultura generale e una prova pratica;

– frequentare gli appositi corsi tecnico-pratici e superare le relative prove. Tali corsi vengono svolti in circa 100 giornate distribuite nel corso di due anni solari. Al termine si ottiene l’abilitazione di “aspirante guida”;

– compiere due anni di pratica;

– frequentare e superare l’apposito corso/esame per guida alpina-maestro di alpinismo che abilita alla professione di guida alpina;

– essere iscritti all’Albo professionale di competenza.

Il conseguimento del diploma di maturità del “Liceo Scinetifico per le Professioni del Turismo di Montagna” sito a Tione di Trento, permette di accedere direttamente agli esami per conseguire l’abilitazione di maestro di sci, di accompagnatore di territorio e ottenere dei crediti per avere accesso ai corsi di formazione per guida alpina, in quanto assieme alla formazione propria del liceo è inserita anche la formazione specifica per le professioni turistiche sopra citate. Per ottenere l’abilitazione professionale di accompagnatore di territorio si deve superare una prova attitudinale che comprende la presentazione del curriculum escursionistico e un esame di cultura generale. Frequentare gli appositi corsi tecnico-pratici e superare le relative prove.

 

Presentazione del Collegio

Il Collegio delle Guide Alpine, regolato a livello provinciale con la L.P. n.20, del 23 gennaio 1993, è un ente pubblico non economico.
Le sue principali funzioni sono:

– la tutela della professione, e la sua promozione nella società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza; – la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– la vigilanza sulla correttezza dell’esercizio professionale in modo da impedirne l’abuso, il sanzionamento degli iscritti che dovessero violare le norme giuriche ed etiche (codice deontologico) che regolano la professione;

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;

– il presidio delle elezioni dei suoi rappresentanti e la gestione dell’amministrazione.

In convenzione con la Provincia Autonoma di Trento ha facoltà di organizzare corsi di formazione e corsi di aggiornamento per i propri iscritti.

Collegio provinciale Maestri di Sci Trentino

Chi è il maestro di sci

È un maestro di sci chi insegna professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, a persone singole ed a gruppi di persone, le tecniche sciistiche in tutte le loro specializzazioni, esercitate con qualsiasi tipo di attrezzo, su piste da sci, itinerari sciistici, percorsi di sci fuori pista e in escursioni con gli sci che non comportino difficoltà richiedenti l’uso di tecniche e materiali alpinistici. Nell’esercizio della propria attività professionale, il maestro di sci educa lo sciatore ad affrontare le piste in sicurezza e ad osservare le regole di comportamento, nonchè, quale operatore turistico, avvicina lo sciatore all’ambiente alpino nel rispetto delle sue specificità naturali collaborando con la Provincia e le organizzazioni locali operanti nel settore turistico al fine di far conoscere l’ambiente naturale montano, le tradizioni e le vocazioni territoriali locali nella pratica dello sci.

Il maestro di sci ha conoscenze tecniche, didattiche e scientifiche inerenti fisiologia, psicologia, geografia e ambiente, neve-valanghe, orientamento, flora e fauna, primo soccorso, nonché sulle norme di sicurezza inerenti la pratica dello sci.

 

Come si diventa maestro di sci

Per diventare maestro di sci in Provincia di Trento, è necessario:

– essere in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado;

– superare una prova attitudinale pratica volta ad accertare la capacità tecnica e l’attitudine del candidato a svolgere l’attività specifica della professione di maestro di sci;

– frequentare gli appositi corsi tecnico-pratici, didattici e culturali, della durata di 90 giorni nel corso di due anni solari e consistenti in corsi teorici, volti ad acquisire le nozioni preparatorie agli insegnamenti ed alle esercitazioni previsti nei corsi tecnico-pratici e didattici, nonché corsi tecnico-pratici e didattici, volti a perfezionare le tecniche sciistiche, nonché le metodologie dell’insegnamento;

– superare gli esami intermedi, che consentono di conseguire la qualifica di allievo maestro di sci nelle diverse discipline. Nell’ambito di una Scuola di sci e sotto la vigilanza del direttore, l’allievo maestro di sci può svolgere l’attività di insegnamento della propria disciplina sulle piste del livello tecnico previsto dalla legge per un periodo massimo di sei mesi distribuiti nell’arco di due stagioni invernali;

– superare gli esami finali, nonchè le prove di standard internazionale “Eurotest ed Eurosicuritè”;

– iscriversi all’Albo professionale del territorio sul quale si intende esercitare la professione.

Il maestro di sci deve limitare la propria attività in corrispondenza dell’abilitazione posseduta (sci alpino, snowboard, sci di fondo).

Il conseguimento del diploma di maturità del “Liceo Scientifico per le Professioni del Turismo di Montagna” dell’Istituto Guetti di Tione di Trento permette di accedere direttamente agli esami per conseguire l’abilitazione di maestro di sci, in quanto alla formazione propria del liceo scientifico è affiancata la formazione specifica per la professione di maestro di sci.

 

Presentazione del Collegio

Il Collegio provinciale dei maestri di sci della Provincia Autonoma di Trento è stato istituito con la legge provinciale 23 agosto 1993, n.20. Il Collegio è un ente pubblico non economico, organo di autodisciplina e di autogoverno della professione.
Tra le funzioni ad esso attribuite, si ricordano:

– la cura, la tenuta e l’aggiornamento dell’albo professionale;

– la tutela della professione, e la sua promozione nella società;

– il rafforzamento della cultura professionale, sia al proprio interno che nei confronti della cittadinanza;

– la cura dell’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione;

– la vigilanza sulla correttezza dell’esercizio professionale e l’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei propri iscritti;

– collaborare con le competenti autorità provinciali;

– organizzare, grazie alla specifica convenzione con la Provincia Autonoma di Trento, i corsi di formazione, di aggiornamento e di specializzazione per i propri iscritti.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare l’esperienza di navigazione, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso e per facilitare la condivisione di informazioni. Per ulteriori informazioni puoi consultare la nostra Informativa, cliccando su "Leggi l'informativa sui Cookie", dove abbiamo indicato come revocare o modificare il consenso all'uso dei vari cookie. Se fai clic su “Accetto”, acconsenti all’uso dei cookie di terze parti. Leggi l'informativa sui Cookie

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

WordPress Appliance - Powered by TurnKey Linux